La compassione è “la sensibilità alla sofferenza di noi stessi e degli altri unita a un profondo impegno nel tentare di alleviarla e prevenirla” (Gilbert, 2010).
La Compassion Focused Therapy (CFT), nasce nel Regno Unito grazie agli studi sul senso di colpa, la vergogna e l'autocritica che Paul Gilbert, professore di psicologia clinica all’Università di Derby e psicologo clinico presso la Derbyshire Health Care Foundation Trust, porta avanti da oltre 35 anni.
La CFT integra diversi approcci scientifici (neuroscienze affettive, psicologia evoluzionistica, scienze dell'attaccamento, comportamentismo, terapia cognitivo - comportamentale) e pratiche di training mentale che hanno migliaia di anni (mindfulness e compassione). Essa non si pone come nuovo modello terapeutico ma piuttosto come base per comprendere e lavorare compassionevolmente con le difficoltà psicologiche attraverso l’integrazione e la costruzione di buone prassi, dando particolare attenzione al vissuto della persona piuttosto che alla diagnosi e facendo uso di tecniche esperienziali.
Aspetto centrale della terapia non è semplicemente la riduzione dei sintomi ma lo sviluppo significativo di punti di forza, di modi adattivi di vivere che funzionino e che riflettano le aspirazioni più positive e i valori del paziente.
Ti critichi molto quando sbagli?
Ti preoccupi sempre per tante cose?
Temi che gli altri ti giudichino per quello che sei e per quello che fai?
Rumini tanto sugli errori che pensi di aver commesso?
Ti senti sbagliato o pensi che ci sia qualcosa che non va in te?
Più comprendi come funziona la tua mente, più capisci come potertene prendere cura, più hai possibilità di diventare meno autocritico, ansioso, depresso e arrabbiato...in poche parole puoi sperimentare un maggior benessere!
La compassione può cambiare il modo in cui pensi, senti e ti comporti e persino come il cervello e il corpo funzionano: le ricerche degli ultimi vent'anni lo dimostrano. Questo perché apprendi a relazionarti con te stesso in modo amichevole e supportivo piuttosto che nella modalità critica e così diventi capace di calmarti, radicarti, sentirti in contatto con la tua base e rifugio sicuri e sviluppare poi il coraggio necessario per entrare in contatto con le esperienze che solitamente temi ed eviti!
Come affermano Gilbert e Choden (2019), non basta “pensare” un cambiamento, ma è necessario “incarnarlo”, “sperimentarlo”. Non basta dire “devo essere più felice o positivo”, occorre apprendere a vivere quei pensieri. (Cheli e Petrocchi, 2022).
Oltre che nel contesto di un percorso psicoterapico, la compassione si può “apprendere” anche attraverso il Compassionate Mind Training, un percorso esperienziale di 12 settimane per sviluppare ed esercitare le abilità compassionevoli e poterle utilizzare nel quotidiano. Se vuoi maggiori informazioni, contattami.